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Cervello, cuore e luce

venerdì 12 luglio, ore 19

La relazione tra cervello, cuore e luce ci aiuta a comprendere come, all’interno dell’ambiente ospedaliero, la luce possa contribuire a migliorare o peggiorare l’esperienza del paziente percepita dal cervello e manifestata dal battito cardiaco. Il caso di un trapianto di cuore artificiale, a causa del quale il paziente non provava più emozioni, mette in luce il fatto che – come già scientificamente provato – il nostro cuore ha un nucleo di neuroni con funzioni prima mai indagate, un vero e proprio “cervello del cuore”. Nella progettazione, le tre componenti interrelate devono essere prese in seria considerazione soprattutto quando si allestisce lo spazio architettonico per creare un ambiente in grado di promuovere il benessere del paziente. Evolutosi per milioni di anni sotto la luce naturale, pur essendo ormai abituato alla luce artificiale, il cervello – e forse anche il cuore – continua ad aver bisogno della luce naturale. Oggi la ricerca si è spinta fino a produrre una luce artificiale che simuli quella naturale, spesso combinando le due fonti. Per le sue potenzialità e implicazioni, la luce artificiale è tra gli “ingredienti” tecnologici più ricchi nel settore sanitario, spaziando dall’accelerazione della convalescenza al ricondizionamento dell’equilibrio psicofisiologico. Tuttavia, se mal progettata o non progettata affatto, la luce artificiale può essere fonte di stress e disagio. In ospedale, i pazienti non riescono a dormire bene a causa dell’unica tipologia di illuminazione generale, che può essere accesa – e abbagliare – o spenta, mettendo a rischio la sicurezza della persona. Con una nuova prospettiva rispetto all’approccio tradizionale, la consapevolezza della correlazione tra cervello, cuore e luce consente di progettare architetture che collegano mente, corpo e spazio, con conseguenti migliori condizioni di benessere e ottimizzazione dell’esperienza di degenza.


RELATORI

Roberto Bianco è il Responsabile Unità Operativa (UOS) di Terapia Intensiva Post-Operatoria presso l’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova dove, nel periodo 2016-2022 è stato Sostituto Direttore Responsabile UOC di Cardiochirurgia. Con l’abilitazione all’attività Cardiochirurgica mediante l’utilizzo del Sistema Robotico da Vinci, Bianco ha eseguito numerosi interventi, tra i quali il primo intervento di rivascolarizzazione miocardica totalmente endoscopica eseguito in Italia ed il primo trattamento di ablazione epicardica totalmente endoscopico in Europa. È stato Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Padova, Scuola di Specializzazione Cardiochirurgia con l’insegnamento di “Anatomia Chirurgica e Corso d’Operazioni”.

Alberto Pasetti Bombardella è un architetto specializzato nella valorizzazione dei beni culturali attraverso l’uso della luce. La sua attività è rivolta alla progettazione di forme sperimentali di illuminazione con l’obiettivo di costruire sistemi percettivi adatti a stimolare e consolidare esperienze sensoriali immersive in ambienti ad alto coinvolgimento emotivo e fisiologico. È autore di numerosi articoli in cui vengono spiegate le relazioni tra Arte e Neuroscienze in termini di utilizzo innovativo della luce.

Sabina Brennan è una neuroscienziata e psicologa. Attualmente è professore assistente aggiunto al Trinity College di Dublino. Brennan ha conseguito una laurea in psicologia e un dottorato di ricerca sui cambiamenti nel cervello associati all’invecchiamento. Attraverso questo lavoro ha studiato l’importanza di costruire resilienza per la salute del cervello attraverso la stimolazione mentale e, tra gli altri fattori, l’esercizio fisico. Ha pubblicato oltre 40 articoli sulla salute del cervello, sulla demenza e sulla funzione cognitiva negli adulti che invecchiano. Nel 2020 ha pubblicato in italiano il libro “100 giorni per un cervello più giovane” (Corbaccio).

Gino Gerosa è Professore Ordinario di Cardiochirurgia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova e Primario della Divisione di Cardiochirurgia, Direttore del programma di trapianto cardiaco e supporto circolatorio meccanico presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova. Nel 2001 ha eseguito il primo bypass coronarico robotizzato a cuore battente e, nel 2002, uno dei primi trapianti di cellule staminali al mondo per cardiomiopatia post-ischemica. Nel 2007 ha eseguito il primo impianto italiano del Cardiowest TAH e nel 2016 il primo impianto di una pompa mitralica completa a cuore battente. Nel 2023 ha eseguito il primo trapianto con cuore fermo da 20 minuti.  È Past President della Società Italiana di Cardiochirurgia e coautore di oltre 450 pubblicazioni.

Andrea Cristini lavora nel campo della luce e dell’illuminotecnica da quando si è laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano nel 2007. Come consulente ha assistito designer di diversa estrazione, principalmente nella realizzazione di progetti nei settori retail, hospitality e healthcare. Appassionato della luce in tutte le sue forme, ha dedicato buona parte della sua esperienza professionale al controllo dinamico della luce e delle sue tecnologie in un’ottica di confortevole fruizione degli spazi.

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